1° proposito 2023: adesso mi rimetto in forma!
Si… Ma quale stile alimentare scegliere?
Sovrappeso, obesità e patologie a carattere metabolico sono in continuo aumento a livello globale, confermandosi tra i principali problemi di salute pubblica del XXI secolo. Uno scenario che ha favorito il moltiplicarsi di proposte di diete che promettono spesso risultati rapidi e definitivi: accolte con molto favore dal pubblico.
Tra i Google trends del benessere, tra i primi 10 in particolare, ritroviamo argomenti di ambito nutrizionale messi a caso tra la prevenzione al melanoma, e i vaccini.
Si le diete, dopo la prevenzione a malattie importanti , sono gli argomenti di cui si discute maggiormente, di cui si cerca maggiormente su tutti i motori di ricerca, e di cui si parla su tutti i social network, e di cui anche i meno esperti vogliono parlarne, senza esperienza.
Dalla dieta mediterranea alla dieta cheto, dalla paleo alla low carb, vegana, crudista, mima digiuno, e chi più ne ha più ne metta.
Sono davvero centinaia le diete che troviamo in giro sul web e sui settimanali del benessere. Di fronte a questo mare di informazioni, spesso discordanti, nasce spontanea la domanda delle domande:
- A prescindere dalle mode del momento, quale dieta scegliere?
- Qual è la più sicura?
- Quale sarò in grado di seguire e di portare a termine (soprattutto!!!) ?
Sono certa che la maggior parte delle persone che mi sta leggendo in questo momento si è fatta domande simili… come sono certa che trovare la risposta giusta sia davvero difficile. Gli stessi nutrizionisti o medici dietologi non hanno un’idea comune, ognuno di loro ha una propria filosofia e chiaramente porta prove a sostegno della propria tesi o meglio “dovrebbe” portare prove scientifiche a conferma.
Allora quale potrebbe essere una soluzione?
Nell’arco dei miei pochi 21 (ormai andiamo per i 22) anni di studio e di sperimentazione ho capito una sola cosa: NON ESISTE IL REGIME ALIMENTARE PERFETTO. Tutti i regimi alternano a parer mio principi sbagliati e principi corretti, per cui io personalmente mi lascio guidare da 2 criteri fondamentali:
1. Cerco di individuare il regime che riuscirò a seguire nel medio e lungo termine. Nessuna alimentazione troppo restrittiva e impegnativa può essere portata avanti a lungo, per di più tutto quello che diventa difficile da effettuare si tramuta in stress e potrebbe diventare frustrante e deprimente, di conseguenza può portare ad effetti contrari a quelli desiderati.
2. Deve trattarsi di una dieta che apporti dei benefici alla salute. Un’alimentazione sana finalizzata anche al solo dimagrimento deve essere sostenibile anche nel lungo termine e deve farci sentire bene sia fisicamente che mentalmente.
A questo proposito, nelle mie infinite ricerche, trovo sempre più studi che dimostrano quanto la dieta chetogenica sia anche una dieta che apporti numerosi vantaggi alla salute.
Un ultimo studio arriva dall’Università di Udine. Sono stati coinvolti 50 pazienti nell’Ambulatorio Nutrizionale della Clinica Neurologica dell’Università di Udine. La clinica si sta occupando da tempo, tra le poche in Italia, della nutrizione quale frontiera per una migliore gestione delle patologie neurologiche che vanno dall’emicrania alle demenze, dall’epilessia al Parkinson, dai tumori cerebrali fino alla sclerosi multipla.
Secondo la dottoressa Mariarosaria Valente, Professore associato di Neurologia, dipartimento di Medicina – università di Udine, che ha coordinato lo studio, la dieta chetogenica è una dieta ANTIINFIAMMATORIA , poiché i corpi chetonici sono dei carburanti più efficienti rispetto ai carboidrati e producono meno scorie. Nella formula normocalorica, data la drastica riduzione dei carboidrati, l’apporto energetico, in presenza di una quantità normale di proteine, viene assicurato da un’aumentata assunzione di lipidi. Qualora si volesse sfruttare il potenziale dimagrante della dieta si opta per la formulazione ipocalorica nella quale i corpi chetonici sono prodotti a partire dagli stessi grassi corporei di riserva del paziente. Per queste caratteristiche, l’approccio nutrizionale chetogenico è indicato non solo per la perdita di peso, ma anche per contrastare la neuro-infiammazione in diverse patologie, anche nei pazienti normopeso.
Inoltre come continua la dottoressa
“I corpi chetonici rappresentano una sorta di super carburante per la cellula nervosa e, in particolare, il fatto che essi producano energia in maniera più efficiente con MINORE PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI aiuta a contrastare il processo infiammatorio”
Quali sono gli aspetti più interessanti di questo studio che possiamo applicare a noi soggetti “sani” (o almeno si spera)?
Sicuramente il fatto che si continua ad affermare che l’alimentazione chetogenica è antinfiammatoria e combatte i radicali liberi, i responsabili cioè del nostro invecchiamento.
E se permettete piuttosto che aspettare di sperimentarla in caso di malattia, visto che viviamo in un periodo in cui di infiammazioni ce ne sono già abbastanza io, dopo aver consultato il mio medico, provo con un regime alimentare a basso apporto di carboidrati a prevenire degenerazioni cerebrali e a tenere bassa l’infiammazione del corpo, quanto meno so di averci provato.
Tra l’altro in questo periodo in cui ho abusato di zuccheri si sono risvegliati tutti i dolori compresa l’emicrania, per cui continuo a sperimentare sulla mia pelle che il miglior stile di vita a tavola prevede se non l’abbattimento totale almeno la riduzione ai minimi termini di tutti gli zuccheri.
E quindi nei propositi principali di questo 2023 c’è sicuramente di base riprendere subito un’alimentazione pulita antinfiammatoria e anti age.
Io scelgo di ridurre ai minimi termini i “carboidrati”, attenzione non semplicemente lo zucchero nel caffè.
Se anche tu vuoi provare a sentirti meglio e a tornare in forma in vista dell’estate puoi contattarci saremo lieti di aiutarti a trovare la strada giusta per il tuo benessere, grazie alle valutazioni di una squadra di professionisti che ci segue nella scelta del miglior stile di vita di sempre. Ti aspetto
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