Hai mai pensato a cosa faresti di più difficilmente a meno? Ok Si può vivere senza glutine, il latte o i latticini. Senza la carne o il pesce. Si può smettere di fumare o rinunciare ad un po’ di relax per iscriversi in palestra…. ma riuscireste a rinunciare al tuo caffè per due settimane? Per qualcuno di voi probabilmente sarebbe molto difficile ma cerchiamo di capire i due lati della medaglia.
Non sono pochi gli studi che evidenziano gli effetti positivi del caffè sulla salute. Sappiamo bene come il caffè abbia un effetto tonico e stimolante la funzionalità cardiaca e il sistema nervoso centrale. E’ questo il motivo per cui lo beviamo alla mattina appena svegli e questo il motivo per cui si aggiunge al latte che di per sé possiede un’azione sedativa per il contenuto di calcio. Il caffè stimola la secrezione gastrica, è questo il motivo per cui molte persone lo bevono dopo pranzo o dopo cena. Possiede un effetto lipolitico e anoressizzante, ma solo se assunto ad alte dosi e generalmente come farmaco. Inoltre il caffè è ricco di antiossidanti e polifenoli Tuttavia se dobbiamo proprio fare una scorpacciata di antiossidanti e polifenoli forse è meglio pensare a frutta e verdura. Al di là della scienza vi è un innegabile sensazione di benessere che può derivare da una tazzina di caffè che può spezzare una mattinata monotona, animare un break con amici, senza dimenticare il profumo, il retrogusto l’energia e la lucidità mentale che dona. Ancora di più a chi ha poca energia per una tiroide ipofunzionante o surrenali scariche.
Il caffè fa bene a tutti?
Non proprio. Ognuno di noi può avere una reazione diversa, alcuni possono sentirsi nervosi altri carichi per ore alcuni riferiscono di sentirsi bene per un paio di ore soprattutto grazie al Picco di dopamina ma dopo la loro energia e il loro livello di attenzione inizierà a calare rapidamente. Ma ecco Una chicca: Il caffè è metabolizzato nella fase 1 della detossificazione epatica e alcune persone hanno difficoltà ad attivare questa fase di detossificazione e per questo vengono chiamati metabolizzatori lenti. Quando ciò avviene può manifestarsi subito con agitazione e irritabilità o a distanza di qualche ora con problemi digestivi o del sonno. Se hai una malattia della tiroide, una tiroide di Hashimoto, se le tue surrenali sono scariche o soffri di insonnia ansia vampate è importante essere consapevoli degli effetti negativi che può provocare il caffè per poter fare la sua scelta consapevole.
Quali sono i problemi legati al caffè ?
Può innalzare i livelli di zuccheri nel sangue, ovvero la glicemia
Ciò è particolarmente pericoloso per persone con ipoglicemia (bassi livelli di zuccheri) che si sentono nervose affannate o insopportabili quando hanno lo stimolo della fame. Le fluttuazioni di zuccheri nel sangue causano picchi di cortisolo che non solo possono esaurire le surrenali ma disregolano il sistema immune. E questo non è particolarmente desiderabile per chi ha dei surreni scarichi un Hashimoto o Graves. Questi picchi di cortisolo sono anche fortemente pro infiammatori. Attenzione questo si verifica anche se non si aggiungono zuccheri al caffè. Il caffè amaro anzi stimola ancora di più la funzione epatica, è per questo che chi beve il caffè in questo modo avverte uno stimolo alla vigilanza ancora maggiore.
Il caffè può aumentare il desiderio di zuccheri e carboidrati
Come risultato di quanto sopra, ovvero aumento dei livelli di zucchero quando i livelli di zucchero scendono abbiamo bisogno di una correzione di emergenza per riportarli a livelli normali. Ecco perché le persone che bevono caffè a colazione e prediligono una colazione dolce hanno un craving per i carboidrati alle ore 11.
Il caffè contribuisce al reflusso gastrico e ai danni intestinali e alla disbiosi
Il caffè stimola il rilascio di gastrina, il principale ormone secreto dallo stomaco e accelera il transito intestinale. Il caffè può anche stimolare il rilascio della bile (ecco perché molte persone corrono in bagno dopo aver bevuto caffè) o degli enzimi digestivi. In una persona con una digestione sana questo non è un grosso problema. Tuttavia per le persone con una condizione autoimmune e una sottostante la digestione compromessa ciò può causare un ulteriore danno all’intestino.
Il caffè può contribuire all'esaurimento delle surrenali (adrenal fatigue)
Il caffè stimola il surrene a rilasciare più cortisolo il nostro ormone dello stress. Questo è uno dei motivi per cui sperimentiamo uno splendido ma temporaneo Plus di energia dopo una buona tazzina di caffè. Tuttavia bere il caffè in una condizione di esaurimento surrenalico è come gettare benzina sul fuoco. Ed è questa una condizione molto frequente in persone con ipotiroidismo. Quello che molti di noi non sanno è che i nostri surreni esauriti sono spesso causa di un aumento di peso inspiegabile, problemi di sonno, depressione e stanchezza.
Il caffè peggiora la sindrome premestruale e la mammella fibrocistica
Inoltre è ben documentato che il caffè può contribuire all’estrogeno dominanza, sia nella donna che nell’uomo con una miriade di conseguenze e sintomi che può determinare questo stato di eccesso relativo di estrogeni rispetto agli altri ormoni (progesterone nella donna e testosterone nell’uomo).
Il caffè influisce la conversione degli ormoni tiroide da T4 a T3
Il caffè influisce sull’assorbimento della levotiroxina, ormone tiroideo sintetico e tiroide secca. Questo è il motivo per cui i pazienti tiroidei devono prendere la loro complessa ormonale sostitutiva almeno un’ora prima di bere il caffè. L’aspetto indiretto ma importante è che il caffè contribuisce alla dominanza estrogenica citata sopra e la dominanza estrogenica inibisce la conversione da T4 a T3.
Il caffè cross reagisce col glutine
Il 50% delle donne con sensibilità al glutine sperimentano anche una cross reattività con altri cibi fra cui la caseina nei prodotti lattiero caseari, mais, caffè e quasi tutti i grani. Questo avviene perché le loro strutture proteiche sono simili.
Il caffè è altamente infiammatorio
Qualsiasi medico funzionale o di medicina integrata direbbe che la maggior parte delle malattie moderne sono causate dall’infiammazione o meglio dall’infiammazione cronica. Il ruolo della caffeina sull’infiammazione è controverso, alcuni studi mostrano che la caffeina è un contributo significativo allo stress ossidativo e all’infiammazione dell’organismo. A
Il caffè può contribuire allo sviluppo delle osteoporosi
E’ ben noto che il caffè è in grado di modificare il PH del nostro organismo riducendolo e quindi rendendolo più acido. Un PH basso, ovvero un corpo più acido, può contribuire all’osteoporosi. Diversi studi scientifici hanno confermato che l’uso abituale di caffè nelle donne in post menopausa è stata una delle cause di osteoporosi.
Il caffè può determinare Insonnia o un sonno non ristoratore
Questo tuttavia dipende dall’individuo e dalla sua capacità di metabolizzare la caffeina. Alcune persone possono dormire un sonno profondo e ristoratore anche se bevono il caffè alla sera, mentre altri non riescono anche se smettono di bere il caffè a mezzogiorno. Uno studio scientifico ha dimostrato che 400 mg di caffeina presa sei ore prima di coricarsi ha importanti effetti distruttivi sul sonno e sostiene le raccomandazioni sull’igiene del sonno che prevedono di astenersi dall’uso e la caffeina per un minimo di 6 ore prima di coricarsi. E’ facile scoprire se il caffè ha un impatto sul tuo sonno. Basta rinunciare a bevande che contengono caffeina per cinque giorni e allora sarà il tuo corpo a dirlo. I primi due giorni saranno duri ma questo ti dirà qualcosa di importante su questa vera e propria sostanza da Addiction o no? Poi sarai tu a decidere se il caso ridurre… Il caffè oppure di mantenerlo.
E a proposito del decaffeinato…?
Il caffè decaffeinato non è totalmente privo di caffeina, ne contiene infatti al massimo 0,1% contro il 1,52% prima della decaffeinizzazione. S tratta quindi di un caffè che tramite i processi ha perso circa il 97% della caffeina. In base alla legislazione attualmente vigente un caffè può essere considerato decaffeinato solo se il quantitativo di caffeina è inferiore allo 0,1% sul prodotto secco.
Metodo IN LINEA DONNA
Qui al Golden Beauty non ci sono pacchetti preconfezionati uguali per tutti e non c’è un regime alimentare unico che vada bene a qualsiasi donna. Il nostro metodo si fonda su un’accurata consulenza iniziale che serve per capire quali sono i trattamenti e i macchinari più adatti ad ogni singola esigenza, nonché per suggerirti nuove e salutari abitudini alimentari e di vita che ti permetteranno di risolvere i tuoi problemi di peso forma, inestetismi e benessere.
Perciò cosa aspetti?
Ci siamo, la Primavera è arrivata e oltre a portare con sé il sole e i colori come sempre porta anche l’inizio dell’incubo per i soggetti allergici. Spesso assumere farmaci per l’allergia ed evitare di uscire all’aria aperta quando i livelli di polline sono alti, contribuiscono alla risoluzione dei sintomi più severi. Quello che spesso non si sa, o viene sottovalutato, è che anche la nostra alimentazione quotidiana può rivelarsi un valido aiuto per cercare di contrastare gli effetti dell’allergia. Come? Lo sapevate che anche evitare di mangiare alcuni cibi può aiutare nella riduzione dei tipici sintomi? Eh si, certe pietanze possono aggravare tosse, muco e congestione nasale, tipici delle allergie stagionali. In linea generale appare necessario seguire le raccomandazioni per una corretta alimentazione, che si traduce in: riduzione di grassi soprattutto di origine animale, di bevande e alimenti ricchi di zuccheri e nell’assunzione di adeguate porzioni di frutta e verdura.
Una raccomandazione fondamentale è quella di evitare gli alimenti implicati nella reazione crociata soprattutto per il periodo a rischio della stagione delle allergie che varia a seconda del polline a cui si è allergici. La cross-reattività è una reazione del sistema immunitario determinata dalla combinazione di due o più allergie ed è determinata dal fatto che due sostanze, una ambientale ed una alimentare, possono contenere allergeni strutturalmente simili tra loro (panallergeni) ed innescare pertanto una reazione immunologica simile. Ad esempio chi risulta allergico alle graminacee dovrebbe fare attenzione a cibi quali melone, anguria, kiwi, pomodoro, frutta secca, pesca e albicocca. Questo non vuol dire eliminare tutti questi alimenti ma semplicemente tenere in considerazione la possibilità di una cross reazione se durante il periodo di fioritura delle graminacee la persona avverte altri sintomi in seguito all’ingestione degli alimenti sopracitati (come prurito o bruciore al palato o alle labbra, gonfiore al viso e orticaria).
Un’altra possibile cross reazione si ha tra il polline di betulla e alimenti come mela, pera, fragole, lampone, prugna, pesca, albicocca, sedano, carota e finocchio.
Latticini che addensano il muco
Durante la stagione delle allergie è utile anche ridurre il consumo di latticini. Alcuni cibi Infatti addensano il muco prodotto dal corpo, questo muco ha una funzione importante ossia quella di difendere l’organismo da sostanze estranee potenzialmente dannose. Il muco è una secrezione viscosa che ricopre le membrane del corpo e che contiene enzimi antisettici e immunoglobuline. Il muco dovrebbe essere limpido e fluido per aiutare a liberare il corpo dagli allergeni. Quando il muco si addensa e non fluidifica, gli allergeni rimangono intrappolati invece di essere eliminati attraverso il naso e la bocca. Gli esperti confermano che il latte e latticini come formaggio, gelati che contengono latte, panna, burro, latte condensato e yogurt contribuiscono ad addensare il muco il che rende la gola maggiormente irritata e le vie respiratorie congestionate.
Alimenti e istamina
Si tratta di alimenti che possono peggiorare ed amplificare i sintomi allergici aumentando il rilascio di istamina nel flusso sanguigno. Fanno parte di questa categoria: fragole, agrumi, banane, ananas, lamponi, pomodori, spinaci, frutta secca, legumi, formaggi fermentati, cioccolato, bevande fermentate, crostacei. E’ importante quindi sempre leggere attentamente le etichette alimentari. Durante la lavorazione industriale è possibile che alcuni allergeni possano contaminare il prodotto finale perché presenti in azienda o sulla stessa linea produttiva, l’eventuale rischio di contaminazione deve essere riportato con apposita dicitura sull’etichetta alimentare.
Consuma alimenti più naturali possibile
E’ stato dimostrato che alcuni additivi chimici usati durante i processi di lavorazione industriale (addensanti, conservanti, coloranti) possono scatenare reazioni allergiche soprattutto quando vengono consumati in grandi quantità.
E’ quindi consigliabile scegliere alimenti che contengono meno additivi alimentari possibili (anche essi obbligatoriamente elencati nella lista ingredienti riportati su ogni etichetta alimentare).
In sintesi
Risulta necessario sottolineare che non tutte le persone allergiche ai Pollini hanno necessariamente un’allergia crociata agli alimenti e che non tutti gli alimenti elencati possono dare allergie nella singola persona. Per questo ti consiglio prima di variare la tua alimentazione di contattare il tuo medico curante che saprà indicarti la dieta giusta da seguire allo scopo di ridurre la sintomatologia allergica e al tempo stesso limitare il rischio di squilibri nutrizionali.
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NO! Fortunatamente non è solo un sogno grazie al DIGIUNO INTERMITTENTE
CHE COS’E’ E COME FUNZIONA?
Si tratta di un digiuno serale a partire dalle ore 17 fino al mattino.
La cena andrebbe saltata almeno 3 volte a settimana per sempre, ma i pasti che vengono consumati devono essere bilanciati onde evitare una carenza nutrizionale dal punto di vista di macro e micronutrienti. In linea generale, si consiglia di consumare una colazione molto ricca, un pranzo e una merenda che apportino carboidrati, proteine e grassi.
Dalle 17 stop al consumo di alimenti.
Sono concessi solo i liquidi come decotti e tisane.
Parte del fascino della Dinner cancelling (e di tutte le diete che prevedono dei digiuni intermittenti), deriva dalla ricerca su animali che dimostrano che il digiuno può ridurre il rischio di cancro e rallentare l’invecchiamento andando ad attivare meccanismi cellulari che aiutano a rafforzare la funzione immunitaria e ridurre l’infiammazione associata a malattie croniche.
Chiaramente eliminando il grasso corporeo in eccesso si andrà a migliore il profilo metabolico di una persona con conseguente riduzione del rischio cardiovascolare e processi associati a malattie croniche.
Un nuovo studio ha preso in esame ciò che accade a livello biologico alle persone che seguono un digiuno intermittente.
In particolare i ricercatori si sono soffermati ad analizzare alcuni cambiamenti all’interno dell’organismo che si attivano proprio grazie a questa pratica e che portano ad una serie di benefici tra cui la perdita di peso.
Per anni è stata data importanza cruciale al tipo e alla quantità di cibo consumato ma, nella maggior parte dei casi, non si teneva affatto conto di “quando” si mangiava. Attualmente, invece, la crononutrizione sta assumendo sempre più importanza, ricordandoci che tra i fattori fondamentali da considerare vi è anche il momento in cui si consumano determinati nutrienti.
Studi precedenti hanno dimostrato che un mezzo efficace per perdere peso e combattere l’obesità è ridurre il numero di ore della giornata in cui si mangia. È stato anche dimostrato che l’alimentazione a tempo limitato, ossia il digiuno intermittente, migliora la salute anche prima che inizi la perdita di peso.
Un nuovo studio ha preso in esame ciò che accade a livello biologico alle persone che seguono un digiuno intermittente.
In particolare i ricercatori si sono soffermati ad analizzare alcuni cambiamenti all’interno dell’organismo che si attivano proprio grazie a questa pratica e che portano ad una serie di benefici tra cui la perdita di peso.
ESEMPIO DI MENU
La colazione abbiamo detto che deve essere abbondante e può essere dolce o salata.
Se dolce può essere costituita da frutta fresca e secca con del latte vegetale tipo cocco o mandorle con l’aggiunta di uno snack proteico In alternativa si può mangiare un panino (proteico meglio) con del prosciutto magro accompagnato da un bicchiere di spremuta d’arancia.
Per quanto riguarda il pranzo si può mangiare del pesce o carne con contorno di verdure e un frutto di stagione.
Per lo spuntino di metà pomeriggio è consigliato un avocado o noci o snack proteico.
Per il digiuno serale è concessa una bella bottiglia d’acqua di 2 litri con l’aggiunta di tisane snellenti riducenti drenanti o per la pancia piatta, ovviamente senza zucchero.
Quali sono i benefici di questa dieta?
Questo regime alimentare pare aiuti:
- perdere peso con riduzione dei centimetri sul girovita e perdita di una taglia.
- Permette di sfruttare i benefici del riposo notturno dato che la digestione non è disturbata da eventuali alimenti pesanti ingeriti a cena. Il sonno è tranquillo e non agitato, il sistema immunitario ne giova e si rinforza, il metabolismo non è appesantito e funziona alla perfezione, i grassi vengono consumati del tutto.
- Bere le tisane alla sera permette di depurare l’organismo, eliminare i liquidi in eccesso, smaltire scorie e tossine accumulate da tempo con la cattiva alimentazione.
La pancia sarà piatta, pigrizia e apatia non ci saranno!
Ovviamente i decotti sotto forma di integratori, essendo la parte fondamentale del digiuno, rappresentano la parte principale di questo schema, per scegliere quelli più adatti alle nostre esigenze non esitate a chiedere nei commenti.
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1° proposito 2023: adesso mi rimetto in forma!
Si… Ma quale stile alimentare scegliere?
Sovrappeso, obesità e patologie a carattere metabolico sono in continuo aumento a livello globale, confermandosi tra i principali problemi di salute pubblica del XXI secolo. Uno scenario che ha favorito il moltiplicarsi di proposte di diete che promettono spesso risultati rapidi e definitivi: accolte con molto favore dal pubblico.
Tra i Google trends del benessere, tra i primi 10 in particolare, ritroviamo argomenti di ambito nutrizionale messi a caso tra la prevenzione al melanoma, e i vaccini.
Si le diete, dopo la prevenzione a malattie importanti , sono gli argomenti di cui si discute maggiormente, di cui si cerca maggiormente su tutti i motori di ricerca, e di cui si parla su tutti i social network, e di cui anche i meno esperti vogliono parlarne, senza esperienza.
Dalla dieta mediterranea alla dieta cheto, dalla paleo alla low carb, vegana, crudista, mima digiuno, e chi più ne ha più ne metta.
Sono davvero centinaia le diete che troviamo in giro sul web e sui settimanali del benessere. Di fronte a questo mare di informazioni, spesso discordanti, nasce spontanea la domanda delle domande:
- A prescindere dalle mode del momento, quale dieta scegliere?
- Qual è la più sicura?
- Quale sarò in grado di seguire e di portare a termine (soprattutto!!!) ?
Sono certa che la maggior parte delle persone che mi sta leggendo in questo momento si è fatta domande simili… come sono certa che trovare la risposta giusta sia davvero difficile. Gli stessi nutrizionisti o medici dietologi non hanno un’idea comune, ognuno di loro ha una propria filosofia e chiaramente porta prove a sostegno della propria tesi o meglio “dovrebbe” portare prove scientifiche a conferma.
Allora quale potrebbe essere una soluzione?
Nell’arco dei miei pochi 21 (ormai andiamo per i 22) anni di studio e di sperimentazione ho capito una sola cosa: NON ESISTE IL REGIME ALIMENTARE PERFETTO. Tutti i regimi alternano a parer mio principi sbagliati e principi corretti, per cui io personalmente mi lascio guidare da 2 criteri fondamentali:
1. Cerco di individuare il regime che riuscirò a seguire nel medio e lungo termine. Nessuna alimentazione troppo restrittiva e impegnativa può essere portata avanti a lungo, per di più tutto quello che diventa difficile da effettuare si tramuta in stress e potrebbe diventare frustrante e deprimente, di conseguenza può portare ad effetti contrari a quelli desiderati.
2. Deve trattarsi di una dieta che apporti dei benefici alla salute. Un’alimentazione sana finalizzata anche al solo dimagrimento deve essere sostenibile anche nel lungo termine e deve farci sentire bene sia fisicamente che mentalmente.
A questo proposito, nelle mie infinite ricerche, trovo sempre più studi che dimostrano quanto la dieta chetogenica sia anche una dieta che apporti numerosi vantaggi alla salute.
Un ultimo studio arriva dall’Università di Udine. Sono stati coinvolti 50 pazienti nell’Ambulatorio Nutrizionale della Clinica Neurologica dell’Università di Udine. La clinica si sta occupando da tempo, tra le poche in Italia, della nutrizione quale frontiera per una migliore gestione delle patologie neurologiche che vanno dall’emicrania alle demenze, dall’epilessia al Parkinson, dai tumori cerebrali fino alla sclerosi multipla.
Secondo la dottoressa Mariarosaria Valente, Professore associato di Neurologia, dipartimento di Medicina – università di Udine, che ha coordinato lo studio, la dieta chetogenica è una dieta ANTIINFIAMMATORIA , poiché i corpi chetonici sono dei carburanti più efficienti rispetto ai carboidrati e producono meno scorie. Nella formula normocalorica, data la drastica riduzione dei carboidrati, l’apporto energetico, in presenza di una quantità normale di proteine, viene assicurato da un’aumentata assunzione di lipidi. Qualora si volesse sfruttare il potenziale dimagrante della dieta si opta per la formulazione ipocalorica nella quale i corpi chetonici sono prodotti a partire dagli stessi grassi corporei di riserva del paziente. Per queste caratteristiche, l’approccio nutrizionale chetogenico è indicato non solo per la perdita di peso, ma anche per contrastare la neuro-infiammazione in diverse patologie, anche nei pazienti normopeso.
Inoltre come continua la dottoressa
“I corpi chetonici rappresentano una sorta di super carburante per la cellula nervosa e, in particolare, il fatto che essi producano energia in maniera più efficiente con MINORE PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI aiuta a contrastare il processo infiammatorio”
Quali sono gli aspetti più interessanti di questo studio che possiamo applicare a noi soggetti “sani” (o almeno si spera)?
Sicuramente il fatto che si continua ad affermare che l’alimentazione chetogenica è antinfiammatoria e combatte i radicali liberi, i responsabili cioè del nostro invecchiamento.
E se permettete piuttosto che aspettare di sperimentarla in caso di malattia, visto che viviamo in un periodo in cui di infiammazioni ce ne sono già abbastanza io, dopo aver consultato il mio medico, provo con un regime alimentare a basso apporto di carboidrati a prevenire degenerazioni cerebrali e a tenere bassa l’infiammazione del corpo, quanto meno so di averci provato.
Tra l’altro in questo periodo in cui ho abusato di zuccheri si sono risvegliati tutti i dolori compresa l’emicrania, per cui continuo a sperimentare sulla mia pelle che il miglior stile di vita a tavola prevede se non l’abbattimento totale almeno la riduzione ai minimi termini di tutti gli zuccheri.
E quindi nei propositi principali di questo 2023 c’è sicuramente di base riprendere subito un’alimentazione pulita antinfiammatoria e anti age.
Io scelgo di ridurre ai minimi termini i “carboidrati”, attenzione non semplicemente lo zucchero nel caffè.
Se anche tu vuoi provare a sentirti meglio e a tornare in forma in vista dell’estate puoi contattarci saremo lieti di aiutarti a trovare la strada giusta per il tuo benessere, grazie alle valutazioni di una squadra di professionisti che ci segue nella scelta del miglior stile di vita di sempre. Ti aspetto
Immagino che le parole chiave per perdere peso che ti aspetti siano sicuramente dieta, attività fisica e trattamenti in istituto.
Purtroppo però non basta…se fosse così semplice saremmo tutte magre e in forma! Come ormai sappiamo il dimagrimento non è solo questione di introito e dispendio calorico abbraccia molti più aspetti: dalla lotta ormonale allo stress, dalla psiche all’umore.
Allora vediamo di mettere insieme alcuni consigli che gli esperti ci mettono a disposizione che coinvolgono non solo la palestra e la dieta, sempre molto importanti non solo per la perdita di peso ma anche per uno stile di vita sano in generale.
Ecco quindi 15 consigli che spero vi aiuteranno a mettere il turbo alla vostra (e anche alla mia) rimessa in forma!
1. Tieni un diario
Il primo consiglio utile per riuscire a perdere peso è tenere un diario, ben differente dal diario alimentare o di allenamento. Uno studio recente ha analizzato un gruppo di donne insoddisfatte del loro peso e hanno rilevato che completando un esercizio di scrittura di 15 minuti su un importante problema personale sono riusciti a perdere almeno 3 kg in un periodo di 3 mesi. Ii ricercatori ritengono che riflettere sui valori possa servire da cuscinetto per lo stress è l’incertezza che portano al consumo emotivo e aiutare a mantenere l’autocontrollo in situazioni difficili. Per raccogliere i benefici il consiglio è di tirare fuori un diario impostare il timer e parlare liberamente di ciò che è importante per se stessi.
2. Fatti un selfie
Sembra strano ma il fatto di farsi una foto prima di iniziare un percorso di dimagrimento ha dimostrato dare uno stimolo in più nel portare a termine il percorso iniziato, test dimostratosi valido da uno studio fatto. Per questo motivo nel nostro metodo facciamo sempre foto all’inizio, durante e alla fine del percorso e le soddisfazioni che derivano dal vedersi cambiata non hanno uguali! Anche perché la nostra tendenza è quella di vederci sempre uguali e non renderci conto di cambiamenti.
3. Riorganizza il tuo piatto
Alcuni sono ancora molto legati al piatto di pasta prima e al secondo dopo o a dare molto spazio solo alle proteine pensando che non facciano ingrassare. Ma un eccesso di proteine si trasforma ugualmente in zuccheri per cui l’importanza più elevata deve essere data alle verdure ricche anche di fibre che tra l’altro dimezzano l’indice glicemico anche delle proteine.
Per cui prendi un piatto piano grande e dividilo a metà, una metà deve essere occupata interamente da verdure, l’altra metà dividila ulteriormente a metà e una parte occupa la con le proteine l’altra puoi alternare i cereali integrali (se non ne puoi fare a meno) tipo riso o farro o semi e grassi buoni tipo frutta secca. In questo modo non avrai neanche il problema di contare calorie o pesare gli alimenti.
4. Fai una lista precisa della spesa
Cerca di non andare al supermercato con le idee confuse lasciandoti ispirare da quello che trovi, ricorda che tutte le corsie dei supermercati sono organizzate per farti spendere soprattutto in cibo spazzatura o in alimenti non essenziali. Per cui fatti una lista accurata delle cose che realmente ti servono per due motivi: 1. non comprerai cose superflue rischiando di riempire il frigo e poi buttare il cibo che scade a breve; 2. non ti farai tentare dal comprare il cibo spazzatura! Anche perché se non lo hai in casa è indubbiamente più semplice non mangiarlo. Se non hai tempo puoi anche optare della spesa on-line ormai sono sempre più numerose le strutture che consegnano a domicilio.
5. Organizza la dispensa
Se hai ancora cibo spazzatura o merendine o sei obbligata a comprarlo per marito e figli (sebbene non comprarlo non far altro che migliorare il benessere anche loro) cerca di posizionarlo in un posto piuttosto scomodo nella dispensa nell’ultimo ripiano in alto o in fondo dietro snack più sani tipo frutta secca o qualche snack proteico.
6. Rendi pratico il cibo sano
Quando si torna a casa affamati dal lavoro si ha voglia di mettere in bocca la prima cosa che ci viene davanti, se nel frigo ci sono verdure da pulire tagliare e preparare ovviamente si otterrà per qualcosa di più comodo! Per cui è sempre buona abitudine avere verdure crude e ortaggi belli tagliati e puliti subito disponibili nel frigo, così da essere pronti per essere mangiati tipo finocchi che, oltre ad essere ricchi di acqua e avere un potere saziante importante, costringono a masticare per diverso tempo il che manda impulso al cervello e comunica che si sta mangiando . E mi collego Al punto successivo.
7. Non mangiare di fretta
Cerca di prenderti del tempo per sederti e concentrarti su quello che stai mangiando cercando di realizzarne le proprietà. Cerca di masticare ogni boccone dalle 20 alle 30 volte, se mangi di fretta mentre stai facendo altro al cervello non arriva proprio l’impulso che stai ingerendo cibo e ti sembrerà di avere sempre fame o di non aver proprio mangiato
8. Non mangiare davanti alla TV o PC
Per perdere peso assicurati di pianificare i tuoi spuntini piuttosto che raggiungere qualsiasi cosa tu voglia. Uno studio ha scoperto che più le persone guardavano la TV, peggiori diventavano le loro scelte alimentari. Inoltre un’altra ricerca mostra che le persone che mangiano mentre sono distratti ingurgitano il 10% in più in un solo patto rispetto a quanto farebbero altrimenti.
9. Imposta un Coprifuoco per i carboidrati
Se proprio non riesci a rinunciare a pane e pasta metti in atto una sorta di coprifuoco, ossia una strategia che può aiutarti a dimagrire. Ad esempio, per lo spuntino dopo cena opta per cibi ricchi di proteine e ad alto contenuto di grassi come mandorle o noci. Eliminare i carboidrati a partire dal dopo pranzo porta il nostro organismo a bruciare i grassi
10. Fai il pieno di proteine
Oltre alle fibre le proteine sono un altro nutriente importante perché richiedono più energia per bruciare rispetto a carboidrati o grassi e, quindi, aumentano il senso di sazietà. Inoltre ti permettono di tenere sotto controllo i picchi glicemici per cui mantengono il senso di sazietà più a lungo. Potresti provare ad inserire un pasto proteico anche a colazione, se proprio non ti piace il salato puoi optare o per un prodotto proteico o al massimo per dello yogurt greco senza frutta giunta e o grassi, per renderlo gustoso puoi aggiungere due noci o mandorle e un po’ di eritritolo. Uno studio recente ha scoperto che gli spuntini di metà mattina possono compromettere gli sforzi nella perdita di peso. Quindi, invece di cercare uno spuntino a metà mattina, assicurati che la tua colazione sia sufficientemente saziante e soprattutto ad alto contenuto proteico in modo da mantenerti più sazio più a lungo.
11. Recita un mantra
Quando sembra quasi impossibile avere la forza di volontà o non abbattersi, prova a recitare un mantra che ha un significato personale per te. Se stai cercando di lavorare sulla tua forma fisica, ad esempio, ripeti una formula come: “ mi sento più forte e più sano ogni giorno che passa”.
12. Amati di più
Apprezza di più te stessa e i tuoi pregi, non concentrarti su quelli che sono i tuoi difetti ma cerca di esaltare i tuoi pregi. Trattati sempre con rispetto e amore come faresti con un bimbo, questo ti porterà a dedicarti più tempo e dedicare più tempo alle cose che ti fanno stare bene che non siano solo i doveri.
13. Apri le persiane
Invece di trascinarti nel buio fino alla caffettiera quando suona la sveglia, apri tutte le persiane! Gli studi dimostrano che le persone che si espongono direttamente alla luce solare al mattino tra le 8 e le 12 riducono il rischio di aumento di peso indipendentemente da quanto mangiano. I ricercatori pensano che sia perché il sole al mattino aiuta a sincronizzare il metabolismo in modo da bruciare i grassi in modo più efficiente.
14. Abbandona la macchina
Il trasporto pubblico la macchina degli ascensori possono farti risparmiare tempo ma ti impediscono anche di bruciare calorie. Alcune abitudini, come prendere l’ascensore invece delle scale, fanno sì che si bruciano in media meno calorie al giorno. Quindi il consiglio è di abbandonare la macchina e andare a piedi oppure salire le scale invece di affidarsi all’ascensore. Chiaramente fare delle belle passeggiate appena se ne ha l’opportunità e attività fisica alla prima occasione. infine:
15. Ricorda la regola dei tre giorni
Uno studio ha rilevato che mangiare cibo malsano per tre giorni consecutivi non solo fa aumentare di peso e assumere più calorie ma può anche spostare il microbiota intestinale verso l’obesità. Quindi ricordati che è importante fare il pasto libero ma questo non deve diventare un’abitudine quotidiana. Concediti un unico pasto libero a settimana poi rientra immediatamente nelle sane abitudini.
Spero di averti riportato tanti piccoli spunti che ti possano aiutare a concentrarti sul tuo benessere più che semplicemente sulla perdita di peso perché come ormai è noto a tutti sentirsi bene con il proprio corpo mantenere un peso forma aiuta principalmente a prevenire problemi più seri legati alla salute stessa. Se poi da sola non riesci proprio a rimetterti in riga e vuoi una guida continua e costante che ti faccia da bussola per indicarti il percorso più adatto alle tue esigenze non hai che da prenotare la tua consulenza con me!
Le creme anticellulite possono essere un valido aiuto per combattere questo antiestetico inestetismo, sempre se affiancate da sport e alimentazione sana (come abbiamo detto più volte). Oggi ti mostriamo come effettuare un ottimo massaggio anticellulite in 5 semplici mosse!
La cellulite infatti causa ipertrofia delle cellule adipose, che riducono la grandezza dei capillari e li rendono più fragili. In questo modo la circolazione peggiora e si accumulano liquidi tra gli spazzi intercellulari. Le creme anticellulite attivano un enzima che riduce le cellule adipose, chiamato lipasi. così le pareti dei capillari vengono rinforzate e il drenaggio dei liquidi funziona meglio.
Le creme più efficaci anticellulite sono:
- Crema cellulite GB COSMETICS – un concentrato di principi attivi specificamente usato per contrastare gli accumuli adiposi e la pelle a buccia d’arancia elasticizzando e tonificando la silhouette. Adatta per chi presenta cuscinetti adiposi e inestetismi della cellulite
- Crema drenante GB COSMETICS – grazie ai suoi principi attivi riduce notevolmente il ristagno dei liquidi, risultando indispensabile nel trattamento di cellulite e adiposità localizzate.
- Gel refrigerante GB COSMETICS – gel intensamente rinfrescante, è indicato per dare sollievo alle gambe pesanti, affaticate soprattutto nel periodo estivo dove tendiamo ad accumulare più liquidi negli arti inferiori
IL MASSAGGIO FAI DA TE
Avere una buona crema è fondamentale ma bisogna saperla applicare! Un buon massaggio, infatti, attiva la circolazione sanguigna e linfatica, migliora gli scambi cellulari e facilita l’eliminazione delle tossine. E’ importante eseguirlo con regolarità, almeno una volta al giorno, per una decina di minuti e preferibilmente dopo il dry brushing, sulla pelle asciutta. Bastano pochi minuti, un po’ di pazienza e otterrai ottimi risultati!
Per iniziare metti una piccola quantità di prodotto nel palmo delle mani e massaggiala su gambe, cosce, interno coscia e glutei. Ricordati che la crema anticellulite va sempre applicata su:
- GAMBE effettuando movimenti circolari in senso orario e dal basso verso l’alto. Inizia sempre dall’esterno coscia verso l’interno, poi risali verso i fianchi e su fino al ventre;
- BACINO massaggiando come a disegnare dei grandi cerchi con il palmo della mano ben aperto e ‘piatto’.
AUTO-MASSAGGIO ANTICELLULITE, 5 TECNICHE PER SMALTIRE IL GRASSO
1. TECNICA DELLO SFIORAMENTO
Fai scivolare le dita sulla pelle con leggeri sfioramenti , dal basso verso l’alto e con movimenti circolari. Ripeti il massaggio con il palmo della mano, sempre sfiorando delicatamente la pelle.
A cosa serve? A preparare la pelle
2. TECNICA DELL'IMPASTAMENTO
Con il pollice e due dita di ciascuna mano, pizzicottati la pelle, poi falla ruotare con i pollici con un movimento ad impasto.
A cosa serve? A migliorare gli scambi cellulari e ad attivare la microcircolazione
3. TECNICA DEL FERRO DA STIRO
Posiziona le mani ben piatte, pollici aperti, sulle cosce e sulle natiche. Prendi la pelle tra le dita della mano destra e della mano sinistra ed esercita una torsione dirigendo la pelle in direzioni opposte.
A cosa serve? A distendere la massa muscolare e a ridare elasticità alla pelle.
4. TECNICA DELLA FRIZIONE PROFONDA
Con le dita esercita sulle zone da massaggiare una pressione con movimenti circolari in senso orario. I gesti devono essere eseguiti perpendicolarmente rispetto ai muscoli.
A cosa serve? A migliorare la circolazione sanguigna e a favorire l’ossigenazione dei tessuti.
5. TECNICA DEL PICCHIETTAMENTO
Con le mani chiuse a pugno esercita dei colpi lievi ma regolari e decisi. Ricorda che un buon massaggio non deve lasciare lividi sulla pelle. Evita l’interno coscia.
A cosa serve? A riattivare la circolazione sanguigna.
Hai visto come sono semplici queste manualità?! Falle tutte le volte che applichi la crema specifica e vedrai la differenza!!
Un corretto regime alimentare, una costante attività fisica, il giusto apporto di liquidi e l’applicazione di creme specifiche sono la base da cui partire per ottenere i risultati desiderati ma esistono anche metodi innovativi che ti aiuteranno a combattere la cellulite in maniera intensiva, come ad esempio il nostro
METODO IN LINEA DONNA
Grazie all’utilizzo di tecnologie di ultima generazione riusciamo a ripristinare un corretto microcircolo cutaneo, in grado di smaltire la stasi dei liquidi in eccesso e migliorare il tessuto connettivo-fibrosi, a modellare e a tonificare.
Secondo quanto riferisce un comunicato della McMaster University “un quantitativo maggiore di grasso corporeo può essere considerato come un fattore di rischio per funzioni cognitive ridotte come la velocità di elaborazione del pensiero.” Lo studio è stato pubblicato su JAMA Network Open.
Ormai è un dato di fatto il grasso soprattutto quello viscerale è un fattore di rischio molto importante e secondo alcune statistiche è sempre più elevato nelle donne in particolare nella fase della pre/menopausa.
Cosa bisogna fare allora per tenerlo sotto controllo?
Spesso (quasi sempre) in consulenza alcune donne mi dicono che comunque mangiano poco o bene ma non riescono a buttare giù quella maledetta pancia. Come mai?
Cosa succede nel corpo che non funziona?
Sicuramente una delle cause è da ricercare nel cambiamento ormonale, la riduzione degli estrogeni ha la sua responsabilità, ma non solo. Le cause principali riguardano quasi sempre lo stile di vita.
Chiediti:
- Quante ore al giorno resto seduta?
- Quanta acqua bevo realmente nella giornata?
- Quanti zuccheri ingerisco? (Non lo zucchero nel caffè)
- Quanti zuccheri fra fette biscottate, biscottini, tarallini, pane, pasta, frutta, friselle, crostini anche se integrali?
Sono sicura che se inizi a rispondere esattamente a queste domande comprenderai da sola che cosa non quadra nel tuo corpo che determina l’accumulo di grasso corporeo e viscerale.
Il problema però del grasso viscerale è che non risponde ad una semplice riduzione delle quantità, fino a quando assumerai zuccheri verranno usati questi come fonte energetica e non il tuo grasso di deposito
Per costringere il corpo ad usare il grasso come fonte energetica e quindi a metabolizzarlo è necessario ridurre drasticamente l’assunzione di zuccheri ed aumentare il dispendio calorico.
Nel metodo In Linea Donna grazie a delle tecnologie che permettono di stimolare il corpo a bruciare più calorie (in modo passivo e attivo) e grazie ad un sistema di riduzione degli zuccheri riusciamo a fare in modo che il corpo si liberi in modo permanente del grasso in eccesso così da ritrovare non solo la forma fisica ma anche una nuova energia e lucidità mentale.
Secondo quanto spiega Sonia Anand, specialista di medicina vascolare dell’Hamilton Health Sciences (HHS) e professoressa di medicina della McMaster, i risultati conseguiti dallo studio suggeriscono che prevenire o ridurre il grasso corporeo in eccesso può essere utile per preservare le funzioni cognitive
Non rimandare ulteriormente almeno la consulenza con me per scoprire il livello di grasso viscerale e come fare per abbatterlo. Ti aspetto prima che il problema sia sempre più difficile da affrontare!
Spesso non si riesce a dimagrire nonostante alimentazione sana e attività fisica.
La colpa potrebbe essere della mancanza di sonno.
Siamo sempre alle prese con la ricerca della forma fisica perfetta. Sicuramente la base è costituita da alimentazione corretta e attività fisica e perché no da trattamenti estetici specifici, ma anche tutto questo a volte non basta.
Secondo le ultime ricerche avere una qualità e una quantità di sonno ottimale è essenziale sia per cercare di perdere peso che per evitare di riprenderlo.
“Dormire meno di 6 ore al giorno fa recuperare fino a 5 kg” questo è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Copenhagen.
La ricerca ha coinvolto 195 adulti con obesità sottoposti a una rigida dieta ipocalorica della durata di otto settimane che ha consentito loro di perdere circa il 12% del peso. Al termine delle otto settimane, i volontari sono stati seguiti per un anno mentre seguivano diversi programmi per il mantenimento del peso.
Durante questo periodo, i ricercatori hanno indagato l’intricato legame tra sonno, perdita di peso e attività fisica nelle persone obese scoprendo che la perdita di peso, da sola, era sufficiente a migliorare notevolmente la qualità del sonno dei partecipanti allo studio. Non solo: la qualità e la durata del sonno miglioravano ulteriormente se si svolgeva regolarmente attività fisica.
Nello specifico, i ricercatori hanno scoperto che chi dormiva meno di 6 ore a notte tendeva a recuperare circa un punto e mezzo di indice di massa corporea (l’equivalente di circa 5 kg per una persona alta un metro e ottanta), nonostante l’adesione al programma per il mantenimento del peso. «Il fatto che la salute del sonno sia così fortemente correlata al mantenimento della perdita di peso è un elemento molto importante poiché molti di noi non dormono le ore di sonno raccomandate per garantire una salute e un funzionamento ottimali», afferma il coordinatore dello studio Signe S. Torekov. «Le ricerche che in futuro esamineranno i possibili modi per migliorare il sonno negli adulti con obesità costituiranno un passo importante per limitare il recupero del peso.
Ma dormire di quantità o di qualità?
Gli scienziati hanno calcolato con precisione quante calorie in più si assumono passando notti insonni. Più o meno sarebbero 385, l’equivalente di un piattino di tiramisù o di 4 fette e mezzo di pane, un regalo extra per la bilancia ma senza neanche il piacere per il palato.
Restare svegli è quindi un “peso” in tutti i sensi.
Ma dormire almeno 6 ore non è sufficiente, dobbiamo badare anche alla qualità del nostro sonno.
Dormire anche con un po’ di luce non fa bene alla salute e ci sottoporrebbe a rischi cardiovascolari (e metabolici).
Secondo una ricerca, spegnere completamente le luci e chiudere del tutto le tende è la strada migliore per avere una buona qualità del sonno.
Inoltre una nuova ricerca suggerisce che una notte di sonno con una moderata quantità di luce può avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare e metabolica.
«anche una piccola quantità di luce che arriva al cervello attraverso gli occhi ha ancora un effetto notevole» ha spiegato la dott.ssa Phyllis Zee, autrice senior del nuovo studio e direttrice del Center for Circadian and Sleep Medicine presso la Northwestern University.
I risultati si collegano a diverse prove che indicano che l’esposizione alla luce di notte può essere dannosa in vari modi e potrebbe predisporre le persone a malattie croniche.
Lo studio
Tutti i partecipanti hanno trascorso la prima notte dormendo in una stanza prevalentemente buia.
La notte successiva, la metà di loro ha dormito in una stanza più illuminata (e la luce era posta sopra la testa).
Nel frattempo, i ricercatori hanno eseguito test sui dormienti: hanno registrato le loro onde cerebrali, misurato la frequenza cardiaca e prelevato il sangue ogni poche ore.
Al mattino, è stata data a entrambi i gruppi una grande dose di zucchero per vedere quanto bene i loro sistemi rispondessero al picco.
I risultati, pubblicati della National Academy of Sciences mostrano diverse differenze tra i due gruppi.
A differenza di coloro che hanno trascorso entrambe le notti al buio, il gruppo esposto alla luce ha avuto una frequenza cardiaca elevata per tutta la notte. Avevano anche una maggiore resistenza all’insulina al mattino, il che significa che avevano più problemi a riportare la glicemia in un intervallo normale.
La luce può interrompere il metabolismo Secondo Zee ci sono molti modi in cui l’esposizione alla luce di notte potrebbe disturbare il nostro metabolismo. Si ritiene infatti che anche una piccola quantità di luce sia sufficiente per attivare il sistema nervoso simpatico, responsabile della risposta di lotta o fuga del corpo. Questo dovrebbe raffreddarsi durante il sonno quando il corpo entra in uno stato parasimpatico, quando la frequenza cardiaca e la respirazione del corpo diminuiscono.
I cambiamenti nella funzione cardiovascolare suggeriscono che la piccola quantità di luce è stata sufficiente per spostare il sistema nervoso in uno stato più attivo e vigile. «E quasi come se il cervello e il cuore sapessero che le luci erano accese, anche se l’individuo stava dormendo», dice Zee. «Lo studio è un esempio importante di come anche un’esposizione alla luce relativamente debole possa disturbare il nostro ciclo sonno-veglia», ha spiegato il dottor Chris Colwell, il cui laboratorio dell’UCLA studia i meccanismi alla base dei ritmi circadiani.
Dormire con il telefono in carica vicino al letto: ecco quali rischi si corrono.
Non c’è ora del giorno in cui non abbiamo a portata di mano il nostro cellulare e la notte, spesso, lo lasciamo sul comodino. Puntiamo la sveglia per la mattina successiva e magari, per comodità, lo carichiamo tenendolo vicino a noi. Quanti di noi non lo fanno?
Ecco, uno studio pubblicato da British Scientist mostra tutti i rischi che corriamo a causa di questa abitudine.
L’indagine ha rilevato come tenere il cellulare in carica durante il sonno aumenti l’incidenza di diabete e obesità.
Il problema nasce dalla melatonina la cui produzione varia anche a seconda delle condizioni ambientali.
Le radiazioni elettromagnetiche del nostro smartphone disturberebbero la produzione dell’ormone che incide sul sonno. A risentirne è la qualità del nostro riposo e di conseguenza il nostro metabolismo con maggiore rischio di patologie gravi. Lasciato in stand by il telefonino produce 2,3 milligauss (mG) di flusso magnetico che aumenta fino a 3,5 mG quando in carica. E più abbiamo vicino il dispositivo più veniamo investiti dalle radiazioni.
Il consiglio è quindi quello di tenere sempre spento lo smartphone e di non tenerlo vicino al letto. Non solo dormiremo meglio ma ne ricaveremo benefici sulla qualità della vita e sulla nostra salute e sulla nostra linea.
Se poi tutto questo non è sufficiente a farti tornare in forma, allora prenota una consulenza con me, analizzeremo insieme il tuo stile di vita per capire esattamente come porre le basi per il tuo cambiamento, che duri per sempre.
Leggi quà e prenota subito il tuo appuntamento.
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Quali differenze ci sono… se ci sono?
La differenza a livello ufficiale è davvero minima.
In campo medico – in Italia – si possono utilizzare delle potenze leggermente superiori rispetto a quelli dei centri estetici specializzati.
Però è anche vero che tutte le pubblicazioni scientifiche in merito concordano sul fatto che la potenza che si usa in “estetica” è ampiamente sufficiente a raggiungere il risultato ottimale.
Anzi a dire il vero non si utilizzano quasi mai le potenze massime nemmeno in campo estetico perché sono già ampiamente elevate.
È bene in ogni caso accertarsi che chi esegue il trattamento abbia la competenza per farlo e una tecnologia di qualità con alle spalle studi clinici e test riguardo la sicurezza del trattamento.
L’epilazione laser dal medico è più efficace che dall’estetista?
la risposta più corretta è DIPENDE.
Come prima cosa dipende dal LASER DIODO che viene utilizzato dall’estetista.
E’ indispensabile che abbia una certa potenza in uscita del modulatore, tale da poter garantire che la fluenza (J/cm2) utilizzata, possa essere erogata con impulsi molto brevi, in alcuni casi specifici al di sotto dei 10 ms.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo insieme a guardare che tipi di laser esistono (SI NON ESISTE SOLO IL LASER DIODO).
I 4 tipi di laser maggiormente utilizzati:
-
- RUBINO 694nm, in assoluto è stato il primo laser utilizzato nel 1996 dai ricercatori del Massachusetts General Hospital per fare epilazione permanente, e fu subito accantonato, in quanto troppo aggressivo nei confronti della pelle, lasciando segni permanenti.
- ALEXANDRITE 755nm vietato alle estetiste italiane è quello maggiormente utilizzato fino ad oggi dai medici.
- DIODO 808nm quello più conosciuto ed utilizzato nel mondo estetico.
- ND YAG 1064nm in ambito medicale, è ancora oggi uno dei più utilizzati sui fototipi scuri in abbinamento alla luce pulsata. In estetica, oggi questa lunghezza d’onda, è utilizzata esclusivamente per pelli scure, in combinazioni di lunghezze d’onda multiple es: 810, 940 e 1064 nello stesso manipolo.
Il laser diodo utilizzato in estetica DEVE per legge essere DEFOCALIZZATO e generalmente la lunghezza d’onda va dagli 805nm agli 810nm.
Un medico può utilizzare il laser alexandrite 755nm che ha una migliore lettura della melanina rispetto al laser diodo, risultando quindi più efficace su peli chiari e sottili, ma con la controindicazione in quanto FOCALIZZATO, di essere molto più lento nell’utilizzo ( si lavora singolarmente su ogni pelo tipo) e doloroso (con l’aggiunta di qualche rischio di lasciare dei segni sulla pelle).
Con il miglioramento che alcune aziende di riferimento del settore, (si possono contare sulle dita di una mano) hanno apportato ai propri laser diodo, questi sono diventati sempre più efficaci nel trattamento di fotoepilazione, al punto che numerosi medici, hanno o stanno abbandonando i laser alexandrite focalizzati e le loro controindicazioni a favore di laser diodo defocalizzati ad ALTA POTENZA.
Ma torniamo alla nostra domanda iniziale:
L’epilazione laser dal medico è più efficace che dall’estetista?
La limitazione che la legge italiana impone alle estetiste che intendono utilizzare un laser diodo per effettuare epilazione progressiva permanente è che non possono essere erogati più di 40 joule per centimetro quadrato. (Le altre limitazioni riguardano i nanometri 800-1200 e i 300 ms di impulso max)
Il limite dei 40 joule di fluenza, viene difficilmente superato anche in un centro medico, perché il rischio di fare un’ustione alla pelle della cliente sarebbe molto alto, senza aumentare l’efficacia del trattamento.
Studi condotti in laboratorio hanno provato che la caratteristica più importante per una epilazione laser che porti un risultato visibile CERTO e con il minimo del rischio è la capacità del laser diodo di emettere i cosiddetti ULTRA SHORT PULSE, cioè impulsi molto brevi in linea con il principio base della fototermolisi selettiva,cioè detto in parole ancora più semplici, è molto più importante la DURATA D’IMPULSO con cui si eroga l’energia, rispetto alla quantità di energia erogata, è più efficace per surriscaldare un pelo e di conseguenza un follicolo, un’impulso di 20J erogato in 10 ms, che non uno di 30J erogato in 100 ms.
Quindi rispondendo alla nostra domanda se “l’epilazione laser dal medico è più efficace che dall’estetista” la risposta è NO, ma è indispensabile che anche l’estetista sia munita di un laser diodo ABBASTANZA POTENTE.
L’epilazione laser fatta dal medico o dall’estetista è pressoché identica, se nel centro estetico si utilizza un laser diodo che consenta durate d’impulso adeguate, se come nel caso di un centro medico, l’estetista riceva una formazione adeguata che renda competente l’operatore laser, e se si utilizzi una metodica di lavoro che tenga conto di tutte le variabili e nello specifico di:
- quanta energia laser raggiunge il pelo,
- come il pelo assorbe il calore,
- quanto/come il pelo venga riscaldato durante l’impulso,
- che la pelle sia in equilibrio per non consentire la dispersione dell’impulso luminoso.
- come vengano effettuate le sedute cercando di essere in linea con le fasi anagen di crescita dei peli
Ecco spiegato perché al Golden Beauty abbiamo scelto di utilizzare il miglior laser diodo in commercio e le nostre estetiste vengono sottoposte a continue formazioni (crediamo nel bisogno di formazione costante) e i nostri clienti sono “costretti” ad avere una certa cura della pelle della zona da trattare anche a casa pre e post epilazione. Ma i nostri clienti lo sanno molto bene, noi del Golden non lasciamo nulla al caso. E tu sei pronto a liberarti dei peli di troppo in tempo per la prova costume?
Se la tua risposta è no, devi necessariamente prenotare subito la tua consulenza con una delle nostre esperte di epilazione.
Contattaci subito, mancano solo 3 mesi alla stagione più bella dell’anno!
Con il Metodo In Linea Donna si cerca di raggiungere il benessere psicofisico attraverso l’integrazione di elementi essenziali, il miglioramento dello stile di vita, della postura e dei tessuti con manualità specifiche e macchinari tecnologicamente evoluti.
Il Metodo In Linea Donna si sviluppa sul concetto che ogni corpo è diverso dall’altro e che man mano che subisce una mutazione ha bisogno di trattamenti diversi, necessitando quindi di un programma che si adatti perfettamente alle proprie esigenze.
Il risultato che si riesce a raggiungere in sole 8 settimane, deve la sua efficacia al 50% alla fase di preparazione o superintensiva dei tessuti. Dopo questa fase importante ne segue una posturale e infine una fase di attacco.
Le varie fasi sono stabilite al momento della Consulenza Avanzata con la dott.ssa Bruno. Si tratta di una consulenza di un’ora in cui si valuta attentamente le esigenze reali della cliente, al fine di raggiungere con un certo grado di certezza il risultato finale.
Il ritornare in forma dipenderà dall’unione di tutti questi accorgimenti a partire dalla preparazione del corpo allo stile di vita, trattamenti, apparecchiature mirate e allenamento.
Una delle fasi principali del nostro metodo è la preparazione o fase superintensiva.
Questa fase si basa su un primo trattamento che prevede innanzitutto la spazzolatura a secco o dry brushing su tutto il corpo, che aiuta ad ossigenare i tessuti e a detossinare il corpo.
Perché è così importante la spazzolatura? Perché se la pelle non resta in equilibrio e non riesce ad espellere le tossine nella maniera migliore, può presentare in superficie eruzioni cutanee di varia natura:
- acne
- orticaria
- prurito
- eczemi
- psoriasi
La spazzolatura a secco o Dry Brushing consiste nel massaggiare vigorosamente il corpo con spazzole in fibra naturale.
La spazzolatura a secco è un vero e proprio rituale di benessere, utilizzata fin dai tempi più antichi vanta innumerevoli proprietà sia per il corpo che per la mente:
- Permette di eliminare molto più materiale di scarto rispetto a qualsiasi sapone.
- Tonifica e rassoda la pelle prevenendone l’invecchiamento.
- Rimuove i primi strati di cellule morte lasciando la pelle liscia, compatta e luminosa.
- Migliora la circolazione e la penetrazione delle sostanze che si applicano successivamente sulla pelle.
- Drena i liquidi ed elimina i gonfiori (ha un effetto molto importante sulla cellulite)
- Aiuta il corpo ad eliminare le tossine in eccesso migliorando la circolazione superficiale.
- Innalza la temperatura corporea superficiale bruciando i grassi sottopelle.
Dopo aver spazzolato tutto il corpo, ci concentreremo soprattutto nelle zone di taglio e di vuoto.
Si considerano punti di taglio gli accumuli di grasso che creano una sacca per forza di gravità di cellule adipose e di vuoto nell’area più scavata che crea un appiattimento del tessuto connettivo limitando il microcircolo dando origine ad edema e cellulite infiltrata.
Lavorando questi punti con la spazzola si avranno risultati più duraturi nel tempo, perché si elimineranno delle aderenze che bloccano la circolazione sanguigna e linfatica.
Dopo un’accurata spazzolatura si procede con un peeling chimico.
Il peeling chimico è differente da quello meccanico, perchè agisce più in profondità, questo migliorerà la capacità di assorbimento dei principi attivi utilizzati durante il trattamento.
A questo punto si eseguirà un trattamento superidratante, con lo scopo di stimolare l’autoriparazione dell’epidermide. Verrà utilizzata una miscela di olio di cocco e oli essenziali per un’azione stimolante rivitalizzante.
Dopo questo primo trattamento, quelli successivi avranno l’obiettivo di rimineralizzare il corpo attraverso fanghi e alghe o con l’utilizzo di sali dell’Himalaya. Si tratta di momenti di profondo benessere e assoluto relax.
Abbiamo deciso di parlarvi di questa fare, la superintensiva, perchè è la fase più importante: se si trascura si compromette seriamente l’efficacia dei trattamenti successivi, sia manuali che con tecnologie.
Le nostre clienti lo sanno molto bene e infatti quando sono a casa contribuiscono a potenziare i trattamenti fatti in Istituto, seguendo una beauty routine giornaliera con prodotti idratanti ,scrub e dry brushing.
Quindi cosa succede realmente in questa prima fase dei nostri trattamenti?
- Creeremo un tessuto ricco di acqua e oligoelementi pronto per essere con macchine e manualità specifiche. Senza la giusta idratazione nessuna macchina sortirebbe il suo effetto.
- Stiamo migliorando il microcircolo soprattutto i capillari sfiancati nel derma
- Stiamo migliorando gli scambi tra le cellule
- Stiamo disinfiammando un tessuto congestionato da scorie e tossine.
- Stai sbloccando i liquidi stagnanti profondi.
- Stiamo alimentando i tessuti di sostanze che iniziano un processo di autoriparazione.
- I tessuti si stanno profondamente reidratando
Se ben idratato l’organismo reagisce in maniera esponenziale ai trattamenti localizzati per questo è fondamentale la preparazione e nel caso di utilizzo macchinari ricordare che le correnti utilizzano l’acqua come elemento di conduzione.
Credi ancora che si può fare a meno della preparazione e della spazzolatura a casa?